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Lui & Lei

La nave scuola - fine


di iltiralatte
17.10.2022    |    3.346    |    0 7.0
"Una tribù di figli” “Amore” mi rispose “È vero che sono disposto a tutto..."
“Cosa pensi Simone?” gli domandai “È vero che, quando ancora non ti conoscevo ho avuto infiniti amanti, ma ora questa non è più vita per me, Io ti amo, sono comunque tua, e solo da te voglio avere figli. Una tribù di figli”
“Amore” mi rispose “È vero che sono disposto a tutto. Tu ora ti scopri innamorata di me ma, se non riuscissi a soddisfarti, fatalmente il tuo interesse nei miei confronti scemerebbe ed io non voglio che succeda. Mentre io per religione considero infrangibile il nostra matrimonio, so che tu sei agnostica e potresti non metterci molto a domandare il divorzio. Non voglio assolutamente che possa accadere e se il prezzo dovranno essere un paio di mesi di corna, sono disposto a pagarlo, certo che comunque, alla fine, tu torneresti definitivamente ed integralmente da me.”
“Ma tu rendi conto di quale responsabilità mi caricheresti?” Ribattei “Io dovrei scopare a pelle in rapporti sempre completi con lui. Applicando poi il preservativo a te. Per istinto, dopo quattro giorni, metterei il preservativo a lui, indipendentemente dal resto”
“Assolutamente no “ controbatté Simone “Questo te lo proibisco io: renderesti inutili tutti i nostri sacrifici. Hai sentito cosa ha detto il prof: solo se sarai completamente soddisfatta delle mie prestazioni dovrai passare il preservativo da me a lui e, se la cosa avverrà troppo tardi, pazienza. Resterai incinta di lui?Che importa? La cosa non mi colpirà più di tanto. Il bimbo sarà certamente tuo e questo mi basterà per amarlo. Quanto a me ricorda che un figlio realmente è di chi lo alleva ed io sarò per lui il più amorevole dei padri”
Fatte queste considerazioni apprestammo la camera dei bambini e dovetti cominciare a cercare questo famoso amante.
La sera Simone mi accompagnava, volta volta, ad un cinema, a teatro o in discoteca, lasciandomi poi sola e tornando a casa ad aspettarmi davanti alla televisione.
Normalmente io arrivavo con un accompagnatore che a volte trasaliva nel vederlo.
Un rapido bacio (mi attendeva per quello solo) poi entrambi ci ritiravamo nelle nostre stanza: lui a pregare ed io a scopare.
Dopo tre settimane cominciavo a disperare: un amante che mi soddisfacesse fisicamente sembrava non esistere più Come potevo chiedere a qualcuno di insegnare cose che neppure lui sapeva? Cominciavo a demoralizzarmi quando di giorno, in un internet bar, conobbi Luciano. Un bell’uomo vagamente somigliante a mio marito, simpatico ed erudito.
“Perché no? Lui vale un altro” pensai “E lo invitai a cena a casa nostra”
“Stasera abbiamo ospiti” comunicai a Simone mentre apparecchiavo la tavola “Non sarà necessario che mi accompagni da nessuna parte, lui sarà già qui e cenerà con noi. Te la senti di organizzare un pochino la serata? Coricarci alle 9 di sera mi sembrerebbe un po’ eccessivo, per te almeno”
“Potremmo fare una partitina a Risiko, tanto per non scadere nelle carte” propose “Poi non pensare a me. Forse l’essere già a casa nostra ed essendo tranquilla del fatto che io abbia fatto amicizia con lui, potrebbero contribuire a scioglierti. Lo vedo che sei preoccupata ma io continuo a pregare perché il Signore mi faccia sentire almeno un tuo gemito. Credi non mi sia accorto del tuo assoluto silenzio? Ogni notte sento cantare solo le molle del nostro letto. Comunque stai tranquilla, non dovessi trovare la persona giusta questo mese prolungheremo la scelta anche al mese prossimo”
Suonò il campanello. Un rapido bacio a Simone e corsi ad aprire la porta.
Non vidi immediatamente Luciano, solo l’enorme scatola di cioccolatini che lo precedeva. Poi lui notò Simone e la sua reazione fu la fuga.
Dovette intervenire Simone per fermarlo
“Venga avanti, Si accomodi, non abbia timori”
Luciano, trepidante si avvicinò: si era aspettato una facile scopata e si trovava alle prese con un marito
La cena fu tranquilla. Dopo un iniziale momento di imbarazzo i due uomini avevano stretto amicizia e non fu neppure necessario estrarre il gioco del Risiko.
Dopo cena io mi accoccolai sul divano abbracciata a Simone, mentre a Luciano assegnammo la poltrona.
“Scusate ragazzi ma proprio non capisco” esordì “Guardandovi si capisce che voi siete innamorati come pochi. Oggi ho conosciuto Sara e, da perfetto imbecille, avevo capito di essere stato invitato a cena per poi passare una notte di scopate, Potete perdonarmi anche se sono veramente stato imperdonabile?”
“No Luciano” rispose Simone “Non c’è nulla da perdonare anche perché non avevi frainteso nulla. Hai capito benissimo”
Fatale, a questo punto, che il discorso scivolasse sulle nostre difficoltà e sulla cura che il luminare ci aveva prescritto
“Quindi capisci Luciano?” si confidò alla fine Simone “Noi dobbiamo trovare qualcuno che non solo soddisfi completamente Sara dal punto sessuale, ma che sia nel contempo disposto a fungermi da maestro eclissandosi poi alla fine senza nulla pretendere.”
“Per quanto mi riguarda l’unico punto incerto è il primo” affermò Luciano “Se Sara vorrà scegliere me sarò ben felice di trasferire a te tutta la mia scienza. Quanto all’eclissarsi, se sarete d’accordo, vorrei poterlo fare solo dal punto di vista sessuale. Sarei veramente onorato se, in futuro, potessi fregiarmi del titolo di vostro amico”
“Lasciamo al tempo la possibilità di sistemare le cose. Quello che sarà, sarà” concluse Simone “Ora però è l’ora di ritirarci. Vi auguro una buona notte” e se ne andò nella sua stanzetta
Rimasti soli io e Luciano ci guardammo negli occhi: che senso aveva aspettare ancora? Gli tesi la mano e lo condussi alla nostra camera da letto.
Fu una notte memorabile. Per la prima volta, dopo tanto tempo mi sembrava di essere tornata ai miei 18 anni-
Scopammo, poi scopammo e scopammo ancora. Se Luciano aveva una sua vitalità la prosciugai totalmente. Alla fine lui crollò al mio fianco addormentandosi profondamente fino al mattino.
Il giorno dopo incontrai Simone in cucina che stava preparandosi la colazione
“Già che ci sei prepara uno zabaione” gli dissi felice
“Mi sembra di capire che stanotte sia andata bene!” rispose “Vedi che avevo ragione quando ti esortavo ad avere fede? Stanotte non ho sentito le molla del letto, ma i tuoi gemiti , i tuoi gridolini e le tue grida. Spero che quelle non le abbiano sentite i vicini”
E sorrideva mentre sbatteva l’uovo
“Si amore, hai ragione, questo è quello giusto. Ti spiacerebbe se, ora che abbiamo scelto il tuo maestro me lo portassi a letto sino a quando non avrò il ciclo? Tanto tu non potresti fare nulla ed io avrei l’opportunità di affiatarmi”
“Una settimana di corna vere? Così mi ringrazi per la mia disponibilità?” poi si avvicinò e mi baciò “Tranquilla, per me sarà una settimana di esercizi spirituali, tanto alleggeriti dalla tua gioia che risulteranno impalpabili”
In quel momento Luciano fece la sua comparsa. Lo Zabaione era pronto e Simone glielo porse “Al mio maestro” gli comunicò “Che recuperi in fretta le forze perché da stasera, per circa un mese e mezzo, dovrà trasferirsi qui”
Io ero in brodo di giuggiole. La soluzione ai nostri problemi si stava avvicinando a grandi passi
Per una settimana credo di aver impedito a Simone di dormire. Le mie grida ed i miei gemiti erano continui e, nella stanza attigua si sentivano tutti. Al mattino trovavo sempre mio marito sorridente in cucina mentre preparava lo zabaione a Luciano. Eravamo diventati un trio: un trio affiatato.
Venne il mio mestruo e, non potendo più scopare, invertii il posto dei miei ometti: mio marito, come giusto, ricuperò il suo posto al mio fianco mentre Luciano fu confinato, tutto solo, nella stanzetta.
Comperai i 30 preservativi e finalmente, non appena smisi di sanguinare, potemmo cominciare.
Il letto era abbastanza grande per ospitarci tutti e tre per cui, una volta che fummo tutti nudi, presi un preservativo applicandolo al pene di Simone “Cominciano le grandi manovre” gli dissi baciandolo. Poi mi rifugiai tra le braccia di Luciano che cominciò ad accarezzarmi. Ad un certo punto mi stese sul letto , mi prese un capezzolo in bocca e cominciò a mordicchiarlo, poi a succhiarlo. Lo vidi fare un cenno a mio marito “Forza Simone, qui ce ne sono due di tette, prenditene una”
“Ma Luciano, le tette sono per i bambini, Infatti ora non hanno latte”
“Fidati Simone, a Sara piacerà moltissimo essere ciucciata anche se non ha latte. Il seno di una donna è una cosa stupenda: adeguatamente sollecitato fa inondare in modo incredibile la vagina e, al momento opportuno, la vagina correttamente sollecitata, farà si che il seno abbia più latte!
Luciano si mostrò un maestro assolutamente paziente.
Insegnò a Simone il modo di eccitarmi infilandomi un paio di dita nella vagina, come accarezzarmi e come farmi salire la temperatura. Al momento opportuno fermò la mano con cui stavo portando il suo pene in prossimità della mia apertura perché mi penetrasse ed invitò Simone a toccarlo bene perché si rendesse conto di quello che alle donne serviva.
Poi mi pompò con dolcezza, facendo attenzione che Simone non si perdesse un attimo dell’atto mentre io uscivo dai giochi. I miei mugolii e le mie grida mi avevano estraniato da tutto
Dopo aver eiaculato (avrebbe voluto togliersi da perfetto gentiluomo ma fu Simone stesso ad impedirglielo) toccò a mio marito.
Per la prima volta Simone mi scopava: col preservativo d’accordo, ma era un passo avanti notevolissimo.
Ero già calda, i suoi preliminari erano stati troppo scarsi, ma ugualmente stavo toccando il paradiso (non con un dito ma con la figa)
Il secondo giorno fu meglio e meglio ancora il terzo. A fronte di un maestro bravo, paziente e realmente amichevole Simone si dimostrava un allievo attento capace di apprendere velocemente
Il quinto giorno ignorai il suo pene ber ritto e mi avvicinai a quello di Luciano per mettere a lui il goldone ma fu mio marito stesso a fermarmi.
“No Sara, io so di non essere ancora pronto. Sono disposto a rischiare ancora ma stasera non mi sono ancora meritato di scoparti a pelle”
Con un sorriso applicai a lui il preservativo e poi mi tuffai nella notte d’amore con due uomini ormai perfetti
Dalla notte successiva però il preservativo fu appannaggio fisso di Luciano che lo accolse con grazia e senza protestare, continuando comunque a scoparmi per primo fino alla fine della dotazione.
Dopo un mese al mattino cominciai ad avere un po’ di nausea: Come il prof aveva preannunciato ero gravida ma di chi? Io speravo fosse di Simone ma ricordando come mi aveva fermato il braccio il 5° giorno non potevo averne la certezza
Dovevamo inoltre congedare Luciano, a malincuore data la sua assoluta dimostrazione di disponibilità ed amicizia ma la coppia doveva tornare nei suoi confini naturali
Fu colle lacrime agli occhi che lo abbracciai per l’ultima volta
“Sei stato un amante fantastico Luciano. Grazie, grazie ancora. Non so quanti uomini avrebbero accettato di fare quello che hai fatto tu colla tua classe”
“Non ho fatto nulla di speciale se non soddisfare me stesso Sara” mi rispose ”Simone ha praticamente fatto tutto da solo copiandomi su tutto. Sono un amico e spero che vorrete considerarmi tale anche in futuro”
Simone intervenne a sua volta “Non è del tutto vero Luciano: sei stato un maestro paziente di fronte ad un allievo ignorante e bigotto.” Mi si avvicinò bisbigliandomi qualche parola all’orecchio ed io assentii con entusiasmo “So che vorresti continuare ad esserci almeno amico” continuò “Noi ti accettiamo come tale, ma anche in questo modo continuiamo ad essere in debito con te, Allora Sara ed io avremmo pensato di istituire una ricorrenza commemorativa. Una volta l’anno ricostituiremo il nostro terzetto e regaleremo a mia moglie una notte indimenticabile. Un amante fisso non possiamo inserirlo nella nostra coppia, ma un amico che ci regali una notte di gioia una volta l’anno è tutta un’altra cosa”
Emozionatissima corsi ad abbracciare strettamente entrambi i mie uomini

FINE

Anche questa volta resto in attesa dei vostri commenti, Grazie

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